vetro rotto

Parma, Polo Sanitario di via Verona, distrugge un vetro: arrestato

Nel corso della mattinata di ieri intorno a mezzogiorno le volanti della Questura di Parma sono state contattate al 113 per la segnalazione di un cittadino italiano in stato di agitazione nei pressi del predetto polo sanitario in quanto pretendeva di ricevere in assegnazione una casa. Dopo essere intervenuti prontamente veniva chiarita la situazione ovvero che il ragazzo classe 80 non poteva essere preso in carico dalla servizio sociale in quanto residente in un’altra città. A quel punto gli agenti hanno preso direttamente in carico la situazione di disagio dell’uomo contattando la Caritas e facendo sì che alle ore 15.30 del giorno stesso avrebbe potuto recarsi presso la stessa Caritas per ricevere un luogo caldo dove dormire.

L’uomo, dopo averci ringraziato, lasciava il polo sanitario in modo tranquillo. Circa un’ora dopo veniamo ricontattati al 113 da parte di alcuni dipendenti terrorizzati , in quanto, lo stesso uomo, stava spaccando letteralmente le vetrate del polo sanitario con una grossa pietra. giunti sul posto si poteva constatare che l’uomo ancora in possesso dell’arma era intento a distruggere i vetri, cosa che aveva determinato la fuga da parte di tutti gli addetti al Polo, che si sono visti costretti rifugiarsi all’interno dei loro uffici con un fuggi fuggi di tutti i cittadini presenti.

L’Uomo particolarmente agitato veniva con difficoltà bloccato e nell’occasione aveva una veemente resistenza rispetto all’azione degli agenti. Per questi motivi l’uomo viene tratto in arresto per resistenza a pubblico ufficiale e per danneggiamento aggravato ai danni di un ente pubblico. Contemporaneamente l’uomo è stato denunciato a piede libero per i reati di violenza privata, interruzione di pubblico servizio e porto di oggetti atti ad offendere, nonché, per gli insulti proferiti agli agenti, per oltraggio a pubblico ufficiale.Oggi, a seguito del rito per direttissima, il Giudice ha applicato al soggetto la misura cautelare in carcere.

Fonte: Questura di Parma 

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